Nel contesto attuale, con gli Stati Uniti che spostano la loro attenzione verso Israele e il Medio Oriente, Zelensky si trova sempre più isolato. Le lamentele del presidente ucraino, che paragona il sostegno militare offerto a Israele alla mancanza di intervento sull'Ucraina, mettono in luce la frustrazione crescente del governo di Kiev. Zelensky ha evidenziato come, nel recente attacco iraniano a Israele, gli Stati Uniti abbiano immediatamente fornito aiuto concreto, mentre l’Ucraina continua a subire attacchi missilistici russi senza una risposta altrettanto pronta e decisa da parte degli alleati occidentali. Kiev, infatti, ha richiesto che anche Polonia e Romania intervengano attivamente nello spazio aereo ucraino, una proposta che rischia di coinvolgere direttamente la NATO in un conflitto con la Russia, un'escalation che gli Stati Uniti vogliono evitare.
Ci sono diverse ragioni dietro il mancato impegno degli Stati Uniti in Ucraina allo stesso livello di quello in Israele. In primo luogo, Israele è un partner commerciale e politico molto stretto degli Stati Uniti, considerato un bastione nel Medio Oriente. La guerra in Ucraina, invece, non ha prospettive di una vittoria chiara e rappresenta un conflitto prolungato che drena risorse e attenzione. Gli Stati Uniti hanno già raggiunto diversi obiettivi in Europa attraverso la guerra in Ucraina, come l’allontanamento diplomatico e commerciale dell’Europa dalla Russia e la riduzione della dipendenza europea dal gas russo a favore di quello statunitense e norvegese. Inoltre, mantenere la Russia impegnata in una guerra prolungata riduce il suo sostegno a paesi come l'Iran, altro grande obiettivo strategico degli Stati Uniti e di Israele.
Un altro aspetto cruciale è la percezione dell'invincibilità del sistema difensivo e militare americano, che gli Stati Uniti non possono permettersi di compromettere. La sconfitta di Israele in un conflitto metterebbe direttamente in discussione la supremazia americana, mentre una sconfitta dell’Ucraina, benché problematica, potrebbe essere gestita in modo tale da addossare le responsabilità al governo di Kiev, salvando così la faccia agli alleati occidentali. In ogni caso, la realtà al fronte ucraino resta tragica: senza il supporto occidentale, l’esercito ucraino fatica a mantenere le posizioni, come dichiarato dallo stesso Yuri Hinnat, portavoce dell’aeronautica ucraina.
Infine, la riflessione più amara riguarda la fiducia riposta dagli ucraini nei loro alleati occidentali. Il popolo ucraino, illuso da promesse irrealistiche di vittoria, sta ora pagando il prezzo più alto. Con il cambiamento delle priorità internazionali, l'Ucraina potrebbe trovarsi presto abbandonata a gestire da sola le devastazioni di una guerra che sembrava aver promesso molto ma che ha solo portato distruzione.