Durante un'intervista con Wired Italia, Andrea Stroppa, imprenditore di fama e consulente per SpaceX in Italia, ha espresso profonde preoccupazioni sullo stato dell'innovazione tecnologica e spaziale del nostro Paese, in particolare in relazione all'intelligenza artificiale (AI) e all'aerospazio. Nella discussione, Stroppa ha evidenziato come l'Italia, nonostante abbia brillanti menti e tecnici di altissimo livello, non disponga delle risorse e degli strumenti necessari per competere efficacemente su scala internazionale, il che la condanna a una posizione di irrilevanza. L’Italia è, a suo dire, ferma da anni senza una linea programmatica chiara che possa portare a una crescita nel settore tecnologico.
Uno degli argomenti centrali affrontati nell'intervista riguarda il ruolo di SpaceX, l'azienda di Elon Musk, per cui Stroppa funge da consulente in Italia. Ha spiegato come SpaceX abbia rivoluzionato il settore aerospaziale mondiale con soluzioni innovative, come i razzi riutilizzabili, che abbattono significativamente i costi delle missioni spaziali. Mentre l'Italia fatica a sviluppare una strategia industriale e spaziale coerente, aziende private come SpaceX sono diventate leader globali, trasportando la maggior parte della massa in orbita e fornendo servizi come Starlink, che ha il potenziale di colmare i gravi gap di connettività in aree remote o rurali, dove l'Italia soffre ancora di grandi disuguaglianze.
Stroppa ha parlato anche della collaborazione tra il settore pubblico e privato nello spazio, sottolineando come SpaceX abbia stretto partnership cruciali con enti governativi, come la NASA e l'ESA, e come l’Italia dovrebbe seguire questo esempio per sfruttare le competenze esistenti, specialmente quelle dell'Aeronautica Militare e dell'Agenzia Spaziale Italiana. Ha lodato la professionalità di queste organizzazioni, ma ha lamentato la mancanza di fondi e di una visione strategica per permettere al Paese di emergere come protagonista nel settore aerospaziale.
Tornando all’intelligenza artificiale, Stroppa ha lanciato un chiaro avvertimento: l’Italia non sta investendo abbastanza in questa tecnologia chiave e rischia di essere lasciata indietro. Ha ribadito che l'AI è destinata a trasformare ogni settore, dall'automotive all'aerospazio, come già dimostrato dall'approccio visionario di Elon Musk, e che il nostro Paese non può permettersi di perdere questa opportunità. Senza una chiara politica industriale e spaziale, l’Italia continuerà a dipendere da pochi attori privati, invece di sviluppare un proprio ecosistema tecnologico competitivo.
Stroppa ha enfatizzato l’importanza di un cambio di passo per l’Italia. Se da un lato abbiamo eccellenze a livello di risorse umane, dall’altro manca un sistema che le supporti e le faccia crescere. La chiave per il futuro, secondo lui, è un maggiore impegno dello Stato nell'innovazione tecnologica e una collaborazione più stretta tra pubblico e privato per creare un ecosistema che possa competere a livello internazionale. Solo così l'Italia potrà uscire dalla sua attuale irrilevanza e riacquistare un ruolo di rilievo nel panorama tecnologico e spaziale globale.