Apophis divenne rapidamente un oggetto di studio intensivo da parte degli astronomi, che misurarono con sempre maggiore precisione i parametri della sua orbita. Questi sforzi portarono alla revisione della probabilità di impatto, riducendola gradualmente fino a escludere completamente un impatto nel 2029. Tuttavia, vi era ancora la possibilità che l'asteroide, durante il suo passaggio ravvicinato, potesse attraversare una cosiddetta "serratura gravitazionale", che avrebbe modificato la sua orbita in modo tale da farlo impattare sulla Terra nel 2036.
Con ulteriori osservazioni e calcoli, anche questo scenario fu scongiurato, portando Apophis a essere declassato a livello 0 nella scala di Torino, una scala che misura il rischio di impatto di un asteroide. Di conseguenza, Apophis fu rimosso dalla lista degli oggetti a rischio d'impatto per il prossimo secolo. Nonostante questo, l'asteroide rimane un oggetto di grande interesse scientifico, sia per la sua dimensione sia per il suo passaggio ravvicinato alla Terra, che avverrà a soli 31.000 chilometri dalla superficie, rendendolo visibile a occhio nudo.
Nel 2021, ulteriori calcoli hanno confermato che Apophis non rappresenta una minaccia per la Terra nel prossimo futuro, sebbene la sua orbita venga costantemente monitorata. È stato anche selezionato come obiettivo per la missione Osiris-Rex, che dopo aver raccolto campioni dall'asteroide Bennu, studierà Apophis da vicino. Questa missione contribuirà a migliorare la nostra comprensione degli asteroidi e della loro potenziale minaccia, ma per ora possiamo essere certi che Apophis non impatterà sulla Terra.