Mi risulta difficile credere che vi sia ancora un'insana minoranza che spende il proprio tempo per partecipare a manifestazioni che inneggiano al non vaccinarsi e a trasgredire le regole comportamentali nel contesto di questa grave pandemia. Mi risulta ancora più difficile giustificare che queste persone accettino di essere affiancate da gruppi di estrema destra che per loro natura simpatizzano con periodi storici di totale assenza di libertà. Credo che tutte queste manifestazioni siano l'esplosione dell'ignoranza fondamentale, tra l'altro alcuni noti giornalisti hanno evidenziato molto bene il profilo di gran parte di questi personaggi che partecipano a questi eventi insensati. Persone che non sanno mettere due parole insieme, che hanno costruito le loro convinzioni attraverso la visualizzazione di un eccessivo numero di video pubblicati sui social dove, purtroppo anche qualche uomo di scienza, ha scelto di rendersi schifosamente visibile demolendo proprio quei valori che invece andavano difesi. I no vax, i no green pass, i no tutto...fenomeni perversi e marci di una società senza alcun ideale, dove consumismo, noia, sonno e narcosi hanno determinato purtroppo questa sindrome che di fatto è pericolosa quasi quanto la pandemia. Il riferimento più reclamato da questi abbrutiti è la libertà, la libertà di poter fare quello che gli pare, di rifiutare il vaccino a tal punto da perdere persino il posto di lavoro, le amicizie, il consenso. Una vera e propria comunità di idioti, che non comprendono l'importanza del vivere civilmente come cittadini, come uomini. Parlare di libertà quando loro, per primi, con il loro rifiuto a vaccinarsi contribuiscono ad ostacolare il contenimento della pandemia è un paradosso, come paradosso è l'intenzione di farne una bandiera quasi politica, sfidando persino l'ampia maggioranza di persone che hanno scelto la ragionevolezza. Ritrovarli poi, da non vaccinati, a pesare sul sistema sanitario e in alcuni casi a lottare tra la vita e la morte affetti dalle varianti più pericolose del Covid è ingiustificabile e per quel che mi riguarda non mi restituiscono compassione, ma rabbia. Da sanitario adempio in silenzio al mio dovere trattando ognuno di questi scellerati come qualsiasi altro paziente, ma dentro di me non riesco a risolvere, a metabolizzare, a comprendere. Mi viene da pensare ai popoli poveri di gran parte del mondo, di cui nessuno parla, dove la pandemia da Covid-19 ancora oggi produce migliaia di morti, laddove la copertura vaccinale scarseggia per svariati motivi politici ed economici. Mi viene da pensare che la libertà di informarsi, di esprimere le proprie idee sui social, di poter manifestare liberamente siano conquiste immeritate e sostengo che ci vorrà tanto tempo ancora affinché l'uomo riesca a distinguere in maniera inequivocabile la ragione dalla follia. Ma soprattutto mi auspico che l'umanità riesca a riconquistare gli spazi sociali tangibili, perché probabilmente il vivere dietro uno schermo ad alcuni ha distorto la realtà delle cose.
Stefano Terraglia