L'adolescenza è un passaggio delicato e complesso della vita, e la fragilità dei ragazzi può essere acuita da un problema dermatologico come l'acne che crea disagio psicologico ed ha un forte impatto sulla vita sociale. L'acne è una patologia multifattoriale: di origine genetica, ed infatti spesso in una famiglia è presente in modo significativo ma anche di origine endogena ed esogena, con alcuni fattori scatenanti. E' importante quindi che la diagnosi sia tempestiva e la cura efficace, anche per evitare gli esiti cicatriziali che richiedono poi trattamenti negli anni per essere eliminati. Oggi fortunatamente a fianco alle terapie sistemiche e topiche già conosciute ed utilizzate - e che però possono dare alcuni effetti collaterali e che quindi devono essere riservate alle forme più severe di acne - si può utilizzare una nuova tecnologia biofotonica che sfrutta un gel fotoconvertitore e una luce LED che riduce la carica batterica e stimola la produzione di collagene, andando a ridurre la sintomatologia e a migliorare anche l'aspetto della pelle laddove siano presenti delle cicatrici. Il ciclo di trattamento dura solitamente due mesi e prevede l'applicazione di un gel cromoforo che riesce a selezionare le giuste frequenze della luce LED per ottimizzare il trattamento. Risolvere la problematica dermatologica dell'acne significa anche aiutare gli adolescenti a costruirsi un'identità e a migliorare l'autostima, soprattutto in una società dove l'immagine ha un così alto valore e dove una imperfezione può essere vissuta come un ostacolo ad una vita aggregativa. La nuova terapia che utilizza il Gel Kleresca della Leopharma e la tecnologia biofotonica i cui dati clinici sulll’efficacia e sicurezza sono stati pubblicati di recente sull'International Journal of Dermatology è stata presentata a Roma al Centro Skin Laser di Roma dal Dott. Andrea Paradisi, Medico Dermatologo Specialista in Dermatologia e Venereologia e dalla Dott.ssa Susanna Capitani, Psichiatra.