In questi giorni Firenze è in ginocchio. Mai come adesso la circolazione si è rallentata, intere ore per attraversare l'Arno, imbottigliamenti ovunque, cantieri ovunque, un calvario interminabile.
Sono anni ormai che la città progressivamente si avvia verso il blocco totale, tra l'altro in zone di fondamentale importanza per la circolazione, zone che collegano interi quartieri industriali con il resto della città. Per raggiungere l'ospedale principale, il policlinico di Careggi da oltrarno, per esempio, nelle ore di punta occorre circa un'ora e mezza. Oggi, 12 ottobre 2016 alle ore 19, per attraversare il viadotto dell'indiano in direzione Peretola, tratto di un paio di chilometri, è occorsa più di un'ora. Il motivo di tutto questo è dovuto mio avviso alla pessima gestione dei lavori pubblici dedicati alle nuove linee della tramvia, cantieri che riducono drasticamente la larghezza delle carreggiate e alla scarsità di un controllo umano delle situazioni critiche, oggi per esempio in tutto questo tragitto non abbiamo visto una pattuglia della polizia municipale nonostante alcuni intralci dovuti ad un paio di tamponamenti. Le criticità di questa città, di cui un cantiere dietro l'altro, un disagio dietro l'altro, a mio parere sono più evidenti in questi ultimi anni, dove la scarsa attenzione ai bisogni primari del cittadino si perpetua in un infinito non risolversi delle cose. Ci auguriamo che questo sacrificio valga la pena al fine di ritrovarsi un domani in una città vivibile, adesso non è così e spero che questo malcontento possa in qualche modo indurre i cittadini a scelte politiche diverse, soprattutto in tema amministrativo.
Stefano Terraglia
Stefano Terraglia