Percorrere le strade ad agosto a Firenze è stato un piacere, ma la pacchia è durata poco, appena settembre si è affacciato alle porte, come per magia, è tornato il traffico snervante. La cosa curiosa che fa montare i nervi sono i continui rallentamenti e le code generate dai cantieri oramai decennali della tramvia. È noto che molte aziende appaltate siano praticamente inattive nel mese di agosto, proprio nel mese nel quale lo svolgimento dei lavori di manutenzione stradale genererebbe problematiche minime per il traffico, ma in barba ai cittadini in coda, le politiche di risparmio adottate dalle pubbliche amministrazioni preferiscono appalti a basso costo. Il risparmio che si può ottenere però, si ripercuote sulla circolazione stradale, fino ad arrivare all'assurdo, come la vista di una macchina decespugliatrice in carreggiata, mentre blocca il traffico di mezzogiorno. Non avevano altri orari per togliere i cespugli dai cigli delle strade? Nessuno si chiede dove possa andare tutta la gente che rimane in coda nelle ore di punta, molti ignorano che quella gente si muove la macchina produttiva della nostra città, la gente che va a lavoro. Ed in coda finiscono spesso anche gli autobus con una sessantina di persone per vettura, i taxi e i mezzi di soccorso, che nonostante le sirene fanno fatica a farsi spazio nel traffico. Una vecchia pubblicità progresso affissa a Milano negli anni settanta raffigurava un mezzo pubblico con uno slogan: "Un minuto di fermo tram é un'ora persa perché sessanta persone perdono un minuto". Sarebbe bene che le pubbliche amministrazioni tengano conto che tramite la strada si raggiunge il lavoro, gli sportelli, la produzione, la pubblica utilità.
Stefano Terraglia